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Versi liberi che sgorgano come fiume in questa lacuna di pianto e melodia. La melodia dell'anima che toglie ogni margine dal letto in piena e va a cantare il suo messaggio d'amore, il suo canto di Nascita e di Rinascita. La poetessa M. Teresa cerca in questa invocazione la verità di una promessa fatta e dimenticata, invoca aiuto e preghiera. Una preghiera che mette le ali ad un ritorno "mentre le cornamuse suonano" e non hai bisogno di un temporale, dei sensi bruciati dei nervi tirati come cavo della luce tra due pali agli antipodi del mondo per capire che ho bisogno di te "E tu mio Dio rinasci ancora in quest'alba scarnita" fatta di mandorli spogli, livida di parole non dette, complice, festosa nel non possedere una manciata di terra per riscaldarsi, comunque non hai esitato a nascere anche quest'anno bagnato di lacrime e preso a pugni dal vento" (Prefazione a cura di Luigina Paradiso)